Architettura moderna, quali sono le nuove idee?

Architettura moderna, quali sono le nuove idee?

9 Ottobre 2020 albatros

Quando si parla di architettura moderna si abbraccia praticamente un lasso di tempo che va dagli inizi del secolo XX ad oggi; essa suole infatti essere riassunta in quattro grandi contesti storici, ovvero il periodo antecedente alla prima guerra mondiale, quello compreso tra le due guerre, il periodo post-bellico, che culmina con la caduta del muro di Berlino, ed un ultimo che va dal 1990 ai giorni nostri.

Come vedremo più avanti sono molte le idee e le tecniche adottate ad essersi susseguite in questo periodo storico e, come del resto era facile supporre, esse si sono via via dovute adeguare al passo dei tempi, tendendo a ricercare soluzioni nuove che fossero anche poco invasive e compatibili con la sostenibilità dell’ambiente. Dopo la seconda guerra mondiale, si è messa in risalto la tendenza a costruire megastrutture sia di carattere commerciale che residenziale, con idee sempre più nuove e funzionali volte sempre, per quanto possibile, sempre alla salvaguardia dell’ambiente.

Nascita e storia dell’architettura moderna

Siamo verso la fine dell’Ottocento, ed in un’Europa che si rende sempre più conto di essere protagonista di un grande sviluppo tecnologico e scientifico, regna un clima di ottimismo e convinzione dei propri mezzi, una condizione questa che porta entusiasmo e nuove idee; è il periodo cosiddetto della belle epòque, dove tutte le cose sembrano essere alla portata dell’uomo e nulla è impossibile, un periodo felice e positivo destinato però purtroppo a durare molto poco.

Giungiamo infatti agli inizi della prima guerra mondiale, che blocca repentinamente questa fase di positività e progresso per gettare l’Europa intera in una profonda crisi. La rivoluzione russa del 1917 prima, e la crisi economica del 1929 poi, culminata come ricorderete con il crollo di Wall Street, causano gravissimi danni all’economia mondiale, bloccando tra l’altro ogni attività costruttiva; ma il peggio doveva ancora arrivare. Ci troviamo già in prossimità della seconda guerra mondiale.

I primi del ‘900 e l’Art Nouveau

Il periodo immediatamente antecedente alla prima guerra mondiale, e cioè quel lasso di tempo compreso tra l’ultimo ventennio dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, fu caratterizzato come detto dalla belle epòque, e fu proprio in questo periodo che nacque una nuova corrente stilistica denominata art nouveau. Ornamenti con temi floreali e decorazioni fantasiose desideravano inneggiare al cambiamento, ed anche nel campo tecnologico e dell’ingegneria civile questa tendenza era ben visibile; irrazionalità e calcoli tecnologici si mescolarono sapientemente, ed iniziarono anche ad essere utilizzati nuovi materiali come acciaio, ghisa, vetro.

Il rifiuto verso tutto ciò che era tradizione o schema convenzionale iniziò ad essere il tema fondamentale dei nuovi architetti e progettisti; il futurismo in Italia, l’espressionismo in Germania, il neoplasticismo in Olanda, avevano tutti lo stesso denominatore comune, ovvero il distacco dai soliti schemi tradizionali e la ricerca di nuove forme. Si iniziò così anche ad abbracciare ipotesi di ‘tridimensionalità’ nelle costruzioni, e l’architetto olandese Gerrit Thomas Rietveld fu pioniere di questa nuova concezione di architettura moderna.

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L’architettura organica

Purtroppo viviamo in un mondo che, sia dal punto di vista socio-economico che della salvaguardia dell’ambiente, sta correndo troppo velocemente verso il peggio, e non dobbiamo far finta di non saperlo. Il cambio climatico dovuto al surriscaldamento del nostro pianeta, le emissioni tossiche di cui è impregnata l’aria che respiriamo, e non ultimo il progresso tecnologico che implica il massimo sfruttamento delle risorse naturali presenti sulla terra, hanno alterato non di poco tutti gli equilibri del rapporto uomo-natura, e questo è sotto gli occhi di tutti.

Proprio il rispetto di questo rapporto ha rappresentato il punto cardine attorno al quale iniziarono a svilupparsi le prime concezioni di architettura organica, e fu l’architetto americano Frank Lloyd Wright il primo ad elaborarle. Ci si allontanava dunque dalla esasperata ricerca di bellezza estetica per cercare una propria interpretazione dello spazio a disposizione, cercando di armonizzarla il più possibile con l’ambiente naturale. Comparvero così le prime meravigliose case perfettamente ‘incastrate’ in un ambiente naturale come un bosco, una cascata, una parete rocciosa, il tutto in perfetta armonia con l’ambiente circostante.

L’architettura Hi-Tech

Siamo giunti agli anni 70, in pieno progresso tecnologico e scientifico, e le nuove tecniche di costruzione prevedono l’utilizzo di materiali industriali riciclati ed adattati all’uso; in questo modo, i nuovi architetti iniziano a progettare sulle basi di schemi postmoderni, esasperandoli con l’utilizzo di materiali high tech e con concetti come quello delle strutture a vista o delle pareti semovibili.

In Italia, più precisamente nel porto di Genova, è presente forse una delle più valide testimonianze di architettura high tech di fine secolo XX, ed è la Biosfera, una struttura a forma di bolla fabbricata esclusivamente con vetro ed acciaio dall’architetto italiano Renzo Piano e sospesa sul mare a pochi metri dall’acquario della capitale ligure, il secondo più grande al mondo. Al suo interno è stata ricostruita artificialmente una piccola area con caratteristiche climatiche e naturali identiche a quelle della foresta pluviale, e sono state introdotte alcune specie di animali e piante che vivono e crescono grazie ad un ambiente creato apposta per loro dall’uomo.

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